domenica delle palme

AFORISMI DEL SIGNORE

giovedì 28 febbraio 2013

CONOSCERE MEGLIO GESU': LA SUA PATRIA : LA GALILEA

La Galilea
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... la patria di Gesù

La giudaizzazione coacta delle popolazioni della Galilea, non ebbe alcun effetto serio, come era da prevedere.
Sicché quando il triunviro romano  Pompeo, nel 63 riordinò la zona con criteri non confessionali, lasciò al sommo sacerdote Ircano II solo i territori occupati da gente che vedeva il suo punto di riferimento etnico- religioso nella città di Gerusalemme e nel culto del suo tempio. Punto e basta.
Stando così le cose, è difficile sottoscrivere l'opinione di qualche studioso che ritiene la Galilea, al tempo di Gesù, «una regione di stampo giudaico» (TEISSEN - A. MERI, o.c. 213).


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Una cartina inerente la Galilea

Abbiamo frequenti accenni, nel vangelo di Giovanni all'antagonismo, o meglio al disprezzo, da parte dei giudei nei confronti dei Galilei, per quanto era evidente la differenza fra i due gruppi ebraici. «Forse che il Cristo viene dalla Galilea?». E a Nicodemo, che pone obiezione a che venga condannato Gesù«Prima che lo si ascolti, in modo che si sappia cosa fa», rispondono sdegnati:«Sei anche tu della Galilea? Studia a fondo e vedrai che non sorge profeta dalla Galilea!» (Gv 7,41-49).


I dati rabbinici assai posteriori a quest'epoca, parlando di Galilea e dei suoi abitanti, non mancano mai di segnalare differenze di costumi, di cultura, perfino di pronunzia, nei confronti dei giudei autentici. Si divertivano perfino ad ironizzare sul linguaggio provinciale dei Galilei.

In qualche caso il confronto stabilito dai signori della Legge andava anche a scapito della loro gente, come in quello riguardante la continenza prematrimoniale che, a sentir loro, in Giudea non funzionava bene, al contrario di quello che accadeva in Galilea. Ma lo ammettevano proprio per evidenziare una maggiore sensibilità morale presente in quella zona tanto svalutata? Lo studioso è libero di metterlo in dubbio.

Così è possibile dare un senso esatto ad una invettiva attribuita dal Talmud a R. Johanan ben Zakkai, il quale malediceva la Galilea in questi termini: «Galilea, Galilea, tu odi la Torah!». Il che equivaleva a tacciarla di empietà imperdonabile.


In conclusione, quando parliamo di Gesù ebreo, Gesù ebreo della Galilea e altro del genere non conviene calcarlo come un certo piglio di rivalsa, di rivendicazione. La maggior parte delle rivendicazioni sono rivelazione di debolezza. Nel nostro caso comportano un richiamo ad un concetto esasperato di razza che non potrà mai conciliarsi con il messaggio di fratellanza universale proposto dal Vangelo.

Dopo tutto, la vera storia non ha mai guadagnato nulla, quando si è affidata a preconcetti, o pre compressioni ideologiche, sia di stampo religioso, moralistico, o etnologico
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Don Lucio Luzzi


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" Ha sete di Te Signore l'anima mia " 
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